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Investor Visa for Italy: come ottenere un permesso di soggiorno per investitori

Investor Visa for Italy è il programma introdotto dalla Legge di Bilancio 2017 con il quale lo Stato italiano offre l’opportunità, a cittadini extra UE che vogliano investire in aree strategiche per l’economia e la società italiana, di ottenere un visto e un conseguente permesso di soggiorno.

La nuova tipologia di visto implementa le misure precedentemente varate, cioè l’Italia Startup Visa, che favorisce il rilascio del visto a lavoratori autonomi extra UE per aprire start-up in Italia, e il Piano Nazionale Industria 4.0, a vantaggio degli investimenti in ricerca, tecnologia e innovazione.

Chi può richiedere l’Investor Visa for Italy?

Il visto per investitori può essere richiesto da:

  • una persona fisica che abbia compiuto la maggiore età
  • una persona giuridica straniera (no Ue o spazio Schengen) rappresentata dal suo legale, cioè il soggetto legittimato dallo statuto societario a impegnare la volontà all’estero del cliente.

Vediamo nel dettaglio quali sono gli investimenti o donazioni ammesse.

Per quali tipologie di investimento può essere richiesto il visto?

È bene precisare che il visto è rilasciato per un unico investimento, non per più investimenti con un ammontare nominale inferiore alla soglia minima richiesta né per investimenti combinati diretti a soggetti diversi.

Quindi sono ammessi investimenti in:

  • Titoli di stato emessi dalla Repubblica italiana per almeno 2 milioni di euro
  • Quote o azioni di società di capitali italiane per almeno 500mila euro. La società deve essere operante, cioè deve aver depositato almeno un bilancio al momento della richiesta del nulla osta.
  • Quote e azioni di start-up innovative (di cui è disponibile una lista aggiornata nella sezione dedicata sul portale delle Camere di commercio), come definite dal dl 179/2012, per almeno 250mila euro.
  • Donazioni filantropiche in progetti di pubblica utilità nel settore cultura, sviluppo, ricerca scientifica e recupero dei beni paesaggistici e naturali, di almeno 1 milione di euro.

Visto e permesso di soggiorno per investitori stranieri

All’investitore straniero, previa valutazione della domanda, viene concesso un visto (come previsto dall’ art. 26-bis, comma 1 del d.lgs 286/1998 TUI).

Il permesso di soggiorno è rilasciato agli investitori successivamente al loro arrivo in Italia, può avere durata di 2 anni ed è rinnovabile, ma il mantenimento del beneficio è legato ad alcuni requisiti:

  • il rispetto dell’investimento o la donazione, così come dichiarato al momento della domanda;
  • il mantenimento dell’investimento per tutta la durata del permesso di soggiorno.

Se una delle condizioni viene meno, si procede alla revoca del permesso di soggiorno.

Investor Visa for Italy: chi controlla le domande?

Il programma ha il merito di aver centralizzato la procedura: il richiedente fa riferimento a un unico organo presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Infatti, le operazioni di coordinamento e approvazione della domanda spettano al Comitato inter-istituzionale.
I membri del comitato sono rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’Interno, degli Affari Esteri, della Finanza, dell’Agenzia delle Entrate: ognuno valuta gli elementi della richiesta in base alle proprie competenze.
Inoltre, per quanto riguarda le donazioni, a verificare la conformità della candidatura sono interpellati rappresentanti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.
La segreteria, coadiuva il lavoro del comitato, vigilando sulla conformità della documentazione e l’archiviazione dei documenti prodotti.
Con l’Investor Visa for Italy, l’accesso alla procedura è stato digitalizzato, attraverso una piattaforma online sulla quale avvengono tutte le comunicazioni tra il richiedente, il comitato e la segreteria.
Il candidato può, così, monitorare l’andamento della pratica anche da remoto.

Come avviene la richiesta del visto?

La procedura per la richiesta dell’Investor Visa for Italy è divisa in 2 fasi: la richiesta del nullaosta e la domanda di visto presso l’Ambasciata e il Consolato.
Come anticipato, la richiesta va compilata online con la scansione di tutti i documenti utili al buon fine della pratica.
I documenti da allegare sono, in primis, il passaporto e un curriculum vitae che attesti la formazione e l’esperienza lavorativa pregressa.
Inoltre, il richiedente deve dimostrare di possedere le risorse finanziarie da investire o donare e che queste siano di provenienza lecita e perciò trasferibili.
A tale scopo è richiesta l’estraneità del soggetto a condanne penali o carichi pendenti per più di 12 mesi consecutivi negli ultimi dieci anni a partire dalla maggiore età.
Il candidato deve, inoltre, descrivere le finalità dell’investimento e compilare una dichiarazione di impegno all’utilizzo dei fondi.

Entro una settimana dall’invio della candidatura, il richiedente riceve dalla segreteria, un riscontro sulla conformità della documentazione.
Dopo aver ottenuto il nullaosta, il soggetto ha sei mesi di tempo per fare richiesta di visto presso l’Ambasciata e il Consolato e due anni per usarlo per entrare in Italia.

Cosa succede se la documentazione per la richiesta del visto non è conforme?

Se la documentazione inviata risulta imprecisa, la procedura è sospesa e il candidato ha 30 giorni di tempo per rinviare ciò che manca.
Qualora la segreteria ritenesse le mancanze insanabili, la domanda viene rigettata.

Rinnovo del permesso di soggiorno per investitori

Il permesso di soggiorno, dalla durata di 2 anni come il visto, può essere rinnovato per la durata di 3 anni, a patto che sia stata mantenuta la promessa di investimento o donazione iniziale.
La richiesta di rinnovo può essere inoltrata 60 giorni prima della scadenza.

Importante: ricevere il visto in Italia, significa poter viaggiare nei paesi dell’area Schengen per un massimo di 90 giorni in un periodo di circa 6 mesi.

Investor Visa: le novità per gli investitori di capitali stranieri in Italia

Nel 2020 il Governo, visto il numero ridotto di richieste nonostante il visto per gli investitori, ha introdotto delle novità per attrarre maggiormente gli investimenti esteri e agevolare la ripresa dell’economia italiana messa a dura prova dalla pandemia.

Vediamo nel dettaglio le migliorie introdotte.

Le tipologie di investimento sono sempre le stesse, ma sono state ridotte del 50% le soglie minime richieste per le tipologie più importanti, come l’investimento in equity di società di capitali o in partecipazioni nel capitale sociale di start up.

Se fino al 2020, la domanda poteva essere presentata solo da persone fisiche, oggi con la Legge n. 120/2020, anche il legale rappresentante di una società straniera può presentare domanda di visto.
Il comitato predisposto alla verifica della domanda richiede, il tal caso, al Ministero degli Affari Esteri una verifica per dimostrare l’esistenza della condizione di reciprocità dei diritti e libertà riconosciute⃰.

Investor Visa: abolito il periodo minimo di soggiorno in Italia

In conclusione il programma Investor Visa for Italy e le modifiche successive hanno l’obiettivo di rendere il nostro paese “appetibile” per gli investitori stranieri in Italia, promuovendo la competitività del nostro tessuto produttivo.
Siamo sulla buona strada? A quanto pare sì.
A conferma dell’incremento delle operazioni registrate grazie al visto, il MISE con il primo rapporto di monitoraggio, datato dicembre 2021, attesta a circa 40 milioni di euro l’ammontare degli investimenti esteri sul nostro territorio.

Grazie al proprio expertise nel settore, i professionisti dello Studio Legale Imbergamo possono assistere eventuali investitori interessati, in tutto l’iter della procedura per il rilascio del visto, compresa l’assistenza per gli aspetti di natura societaria

Investor Visa for Italy: come ottenere un permesso di soggiorno per investitori

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